I nuovi molluschi dell’Adriatico
Negli ultimi 30 anni varie specie extramediterranee si sono insediate e diffuse in Adriatico, generalmente in modo massiccio ed invasivo, creando danni alla pesca, competizione con le specie autoctone, etc. Le probabili vie di introduzione sembrano legate a due attività umane:
• traffico marittimo (acque di zavorra o prese acqua mare delle navi)
• molluschicoltura (larve mischiate alle larve di molluschi importate e disseminate per l’acquacoltura)
Quelle utilizzate o possibilmente utilizzabili per scopi eduli sono: Rapana venosa e Anadara kagoshimensis.






Rapana venosa (Valenciennes, 1846)

Nomi locali: ??????????

Distribuzione: specie originaria del Giappone e Cina, arrivata per trasporto antropico in Adriatico intorno al 1970. Oggi frequente nel medio e alto adriatico.

Habitat: predilige i fondi sabbiosi e rocciosi tra 1 e circa 20 m di profondità, ove si ciba di mitili, ostriche ed altri bivalve.

Metodi di pesca: in Adriatico non si pesca a scopo commerciale, ma finisce occasionalmente nelle reti o viene pescata manualmente a scopi alimentari. Generalmente viene ributtata in mare, mangiata dai pescatori o conservata per la grossa conchiglia.

Frequenza: Localmente frequente.

Caratteristiche organolettiche: il mollusco è coriaceo, ma lessato e condito sembra non sia male. Usato come componente delle insalatine di mare.

Curiosità: Questa specie rappresenta una minaccia per gli allevamenti di cozze e vongole, in quanto è un vorace predatore e presenta crescita molto veloce.


Anadara kagoshimensis (Tokunaga, 1906)
Nomi locali: nessuno
Distribuzione: specie ad ampia distribuzione nell’Indo-Pacifico, arrivata per trasporto antropico in Adriatico intorno al 1970. Al momento non sembra essersi diffusa fuori dall’Adriatico.
Habitat: predilige i fondi sabbiosi e fangosi tra 0 e circa 20 m di profondità. Vive in acque salate e salmastre.
Metodi di pesca: in Adriatico non si pesca a scopo commerciale, ma costituisce una componente tanto importante quanto indesiderata del pescato delle draghe idrauliche e non, aumentando quindi lo sforzo di pesca e riducendo la cattura delle specie commerciali.
Frequenza: Localmente infestante, ma col tempo meno abbondante.
Caratteristiche organolettiche: il mollusco è coriaceo e tagliato rilascia un liquido rossastro. Mangiato cotto ha un sapore molto forte.
Specie surrogata:
Non sostituisce nessuna delle specie locali.
Curiosità: Questa specie, che ha raggiunto in passato picchi altissimi di frequenza, riempiendo le spiagge, nonché gli attrezzi da pesca, sembra in regressione.
E’ stato ipotizzato un suo utilizzo a scopi alimentari, tagliando i molluschi in piccoli pezzi per esaltare il sapore dei miscugli “di mare”. Non dimentichiamo che alcune sedicenti “polpa di granchio” non contengono assolutamente carne di granchio, ma sono un passato di pesci di scarsa qualità e molluschi.







                                                   Rapana venosa (Valenciennes                                                                                              Anadara kagoshimensis