GIUSEPPE CASTELLANI


Studioso Fanese dai poliedrici interessi, Giuseppe Castellani nacque nel 1858 a Fano, dove compì i suoi primi studi nel Collegio San Carlo. Di formazione liberale,  fu tra i fondatori, e poi presidente, della “Società Scienza e Arte”(1876) e della “Cultura Giovanile”, periodico scientifico, artistico e letterario, pubblicato dal 1877 al 1880. Nella sua instancabile attività di ricercatore raccolse una notevole mole di materiale archeologico e numismatico e costituì una fornitissima biblioteca. Poco prima della sua morte vendette al Municipio di Fano le sue collezioni, la sua raccolta di manoscritti riguardanti cose fanesi e tutti i libri, arricchendo il patrimonio culturale della città. Gli oggetti archeologici e numismatici oggi sono custoditi presso il museo civico mentre i manoscritti e la parte libraria costituiscono il “Fondo Castellani” della Biblioteca Federiciana di Fano. Nel Settembre del 1877 si iscrisse all'lstituto Tecnico di Parma mantenendo viva la collaborazione con “Cultura Giovanile” e tenne una serie di contatti con giovani intellettuali della Penisola. La Regia Associazione dei Benemeriti Italiani in Palermo gli attestò il Diploma di Membro Corrispondente e gli decretò la medaglia d’oro nel 1877. Nel 1878 fu nominato membro della Associazione Cosmico-Umanitaria Italiana di Roma e socio benemerito con medaglia d’oro del Circolo Promotore Partenopeo “Giambattista Vico”. Collaborò ad altre pubblicazioni locali e, terminati gli studi a Parma, iniziò ad insegnare italiano in una scuola di S. Arcangelo di Romagna, dove rimase fino ai primi anni del ‘900 e dove iniziò a farsi conoscere per i suoi studi numismatici e di storia locale. Lavorò alla stesura della “Zecca di Fano”, nella quale raccolse la bibliografia esistente sulla storia di quella zecca. Tale lavoro gli valse l’invito a Venezia da parte del Senatore Niccolò Papadopoli Aldobrandini per collaborare alla sua grande opera “Sulle monete di Venezia”. Il Castellani accettò l’invito e restò così a Venezia per 23 anni, collaborando strettamente a tutti gli studi numismatici del Senatore. In tutti questi anni il suo legame con Fano rimase ben saldo dal punto di vista degli studi e delle collaborazioni culturali. Nel 1922 morì il Senatore Papadopoli e la sua collezione numismatica venne donata al museo Correr di Venezia; lo studioso fanese fu incaricato di approntarne il catalogo. L’opera venne alla luce in due volumi nel 1925, col titolo di “Catalogo della raccolta Papadopoli Aldobrandini” che resta tuttora un testo di riferimento per la numismatica italiana. Tornato a Fano vi rimase per il resto della sua vita, dedicandosi ai suoi studi storici e alla catalogazione di raccolte numismatiche di vari musei, quali quelli di Ancona, Fano e Pesaro. Sempre in questo periodò si dedicò per 10 anni a riordinare con metodo moderno le raccolte numismatiche del Museo Archeologico di Firenze, meritando il plauso del re Vittorio Emanuele III, grande appassionato di numismatica, che lo chiamò a collaborare a quella immensa opera che fu il “Corpus Nummorum Italicorum”, che intese catalogare e descrivere le monete di tutte le  zecche italiane. Giuseppe Castellani morì a Fano nel 1938. Fu membro di prestigiose istituzioni culturali, quali le Regie Deputazioni di Storia Patria delle Venezie e delle Marche e di associazioni internazionali di numismatica. Il catalogo delle sue opere è contenuto negli “Atti e Memorie di Storia Patria”, Serie V vol. IV.